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Post by alberto on May 25, 2013 11:54:38 GMT -5
Come categoria siamo molto impegnati su questo tema. L'ultima iniziativa è stata la proclamazione dello sciopero il 1° maggio perchè alcuni Centri commerciali (ma non tutti..) erano aperti.
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Post by alberto on May 25, 2013 12:05:36 GMT -5
Sul fronte legislativo segnaliamo: La presentazione al parlamento delle 150 mila firme raccolte a livello nazionale a sostegno della Legge di iniziativa popolare che cancelli le liberalizzazioni selvagge delle domeniche e restituisca agli Enti Locali, regioni e comuni, ed alle parti sociali il potere di decisione sul calendario delle aperture. La Fisascat è stata protagonista della raccolta di firme nella nostra provincia (oltre 5 mila) Inoltre sottolineiamo positivamente l'iniziativa della Regione Lombardia sulla moratoria nelle aperture di nuovi centri commerciali. E' necessaria prima una valutazione di impatto ambientale, sociale, occupazionale. No a nuove aperture! non si creano nuovi posti di lavoro.. si peggiora solo la qualità di quelli esistenti!
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Post by alberto on May 25, 2013 12:15:36 GMT -5
Sul fronte negoziale segnaliamo: la Fisascat di Bergamo si è fatta promotrice insieme alle altre sigle sindacali di una proposta che porti ad un accordo con Confesercenti e possibilmente anche con Confcommercio ed il coinvolgimento della provincia. Questo accordo prevederebbe l'impegno delle parti a salvaguardare dalle aperture commerciali alcune festività civili e religiose dell'anno (25 aprile, primo maggio, 15 agosto, Natale, Santo Stefano). E' ancora poco, ma sarebbe un primo passo in direzione contraria rispetto a quanto successo finora. Cosa ne pensate? Dateci il vostro parere!!
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pippo
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Posts: 5
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Post by pippo on May 25, 2013 12:40:05 GMT -5
Ciao Alberto, sono Filippo, ammetto che fare la spesa la domenica molte volte mi ha aiutato. Vivo solo , con il mio lavoro faccio orari assurdi, e non ho mai il tempo di fare la spesa. Condivido comunque questo tema di normare la liberalizzazione degli orari di apertura. Conosco un mio amico che fa il negoziante di alimentari in un piccolo negozio, e questa situazione lo sta strangolando. Non può tenere aperto sempre, i costi sarebbero troppo elevati, allora chiude la domenica e perde clienti. Ma secondo te, alla fine con queste liberalizzazioni, chi veramente ci sta guadagnando?
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Lucia
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Posts: 3
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Post by Lucia on May 26, 2013 0:34:53 GMT -5
Ciao Filippo, lavoro nella grande distribuzione da parecchi anni,part-time domenica non obbligatoria, non è che me ne intendo molto ,ma l'esperienza mi fa pensare che oggi come oggi non ci sta guadagnando nessuno. Poi in futuro non so, vedremo.
I piccoli negozianti come il tuo amico soffrono.
Le grandi catene se potessero tenere chiuso la domenica lo farebbero ma non riescono ad accordarsi tra loro per le chiusure. Oramai la domenica è diventata un giorno importante per le entrate e non vogliono perdere il cliente pur subendo costi altissimi.
I dipendenti non parliamone. Oramai ci stiamo facendo "guerra" tra Noi. I part time vecchi non hanno l'obbligo e la magg. parte, viste le misere maggiorazioni, non lavorano, mentre chi ha l'obbligo, i più nuovi, lavorano sempre ogni fine settimana. La mia azienda ci gioca, dice che nonsiamo solidali tra di Noi. Però se lavoriamo la domenica ce la fa recuperare. Bel guadagno !!
I consumatori, forse loro sono contenti. Essere liberi di acquistare. Se libertà è questa...
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Post by alberto on May 31, 2013 18:02:41 GMT -5
In effetti i dati forniti dalle stesse aziende ci dicono che con le liberalizzazioni non ci ha guadagnato nessuno: Le aziende nel 2012 hanno potuto tenere aperto 23 o 24 domeniche in più rispetto all'anno precedente grazie alle liberalizzazioni; ciononostante hanno perso fatturato; nel 2013 con tutte le domeniche e le festività aperti le perdite saranno ancora maggiori, hanno aumentato però i costi fissi per il maggior numero di aperture. Questi costi vengono scaricati sui prezzi al pubblico generando oltretutto inflazione.
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